NOI I RAGAZZI DELLO ZOO DEL RIMAC

Riprendendo il celebre titolo del romanzo di  Kai Hermann e Horst Rieck, voglio ripercorrere il mio anno in questo quartiere di Lima in cui i nostri protagonista non hanno purtroppo   niente da invidiare a Christiane e ai suoi amici.

Abbiamo ben presto lasciato da parte i preconcetti e le frasi fatte e ci siamo tuffati nel loro mondo, nella loro spiarle infinita. Il copione e’ quasi sempre lo stesso, problema in familia, genitori separati, violenza o alcolismo, si perche’ a differnaza di quanto si pensi la maggior parte dei ragazzi che affollano le strade una famiglia ce l’hanno, ma forse non era proprio quella che si meritavano. Si scappa di casa da piccoli 7, 8, 9 anni e il primo posto in cui si va non e’ la SOUND bens¡ il rio molto piu accessibile e luogo perfetto dove potersi fare le ossa.

Qui si inizia a conoscere chi si merita il rispetto e chi no, si impara a lottare con gli altri e con la vita ogni giorno. Si inizia a carrear, a vendere quello che si puo per raccimolare i soldi per una golosina, per una mezz’ora di internet e per lo sballo. Non c’e l’eroina qui, o quanto meno a loro non arriva, a loro piace la colla, la pasta basicae se i soldi non ci sono i modi per reperirla purtroppo sono molti, ci si arriva a prostituire per una dose o per un letto caldo su cui dormiré come faceva Detlef l’amico di Christine.

Pescando a caso tra i nostri ragazzi ci si accorge che tutti hanno i requisiti al posto giusto, se ci fosse un sequel del film tutti potrebbero avere una parte e sarebbe davvero difficile per il regista scegliere. Maycol scappato ai 7 anni consumatore di colla e pasta fino ai 18, Charo 16 anni con gia due bambini alle spalle, Giovanni e Walter fratelli per parte di madre con due padri mai visti e con lei che quasi non si rende conto che ha dei figli, Chema che l’unica parte di famiglia che sempre gli e’ stata accanto era Luis suo fratello piu grande di solo un anno con cui viveva in strada (la familia e’ gentilmente tornata nella cierra lasciandolo qui, a Lima, solo), Georgiño che la famiglia invece se la ricorda poco in quanto i genitori sono morti entrambi,  Luis di recente tornato in associazione con un figlioletto nel cimitero della Parada e forti crisi di astinenza che non lo lasciano dormire sogni tranquilli, Karlita che ha vissuto una vita sul filo del rasoio e pensare che ha solo 16 anni, con una mamma che la faceva prostituire dal carcere, o Tony che poverino ha un leggero ritardo mentale perche’ la mamma lo ha partito in strada e lui ha sbattuto la testa .

Le foto sono state volontariamente non inserite nell’articolo perche non ha importanza che faccia abbiano questi ragazzi, e per di più ce ne sono molti altri con storie simili,o peggiori e non mi sembrava nemmeno corretto metterene una con il bel faccione sorridente seduto tra di loro come a dire, guardate che bravo il gringhito (citazione di una nonnina) che da bravo ragazzo del mondo avanzato aiuta quei bimbi cosi sporchi e mal vestiti.

Come Christine, che dopo il processo sta cercando di lasciarsi quel mondo alle spalle, anche loro stanno camminando e lottando per raggiungere questo obiettivo che di fronte a qualsiasi tipo di aiuto anche immenso che gli si possa dare, la svolta di smettere e potercela fare deve e puo’ partire solo da loro stessi.

Adios chicos y que le vayan bien.

 

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