Una, nessuna e cento Lima

Immaginate: sono le sei del pomeriggio e siete alla fermata del bus a San Juan de Lurigancho, Lima. È gennaio e l’estate limeña si fa decisamente sentire.

La meta: Barranco, distretto limeño affacciato sul mare.

Il sole è quasi calato dietro i cerros e voi siete lì, in attesa, quando eccolo all’orizzonte, si avvicina: è lui, il morado, l’EO-35.

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Salire su una combi (bus) è un’azione del tutto normale, fa parte della nostra quotidianità, ma qui a Lima questa semplice azione potrebbe diventare qualcosa di più: un racconto. Eh sì, perché il morado attraversa tutta la città: dai cerros (colline) di San Juan de Lurigancho fino ai cerros di Chorrillos, dall’altra parte di Lima. E percorrendola, facendola filtrare attraverso un finestrino, attraverso le persone che vi salgono, mettendo in evidenza le sue contraddizioni, le particolarità, i sapori e gli odori… la racconta.

È arrivato il morado, saliamo! Il cobrador (bigliettaio) urla le strade principali per cui passeremo… “…Acho, Acho, Achoooo, Tacna, Salaverryyyy…” Siamo fortunati, abbiamo trovato subito dei posti a sedere e già ci ritroviamo ad ascoltare kumbia, reggaeton e speriamo un po’ di salsa; in ogni caso non facciamoci illusioni, le scelte dell’autista non si discutono!

La nostra corsa comincia a San Juan de Lurigancho: è uno dei distretti più popolati dell’America Latina con quasi due milioni di persone. Noi ci viviamo e ci lavoriamo. È un quartiere popolare, marginale, potrebbe essere una città a parte; è talmente grande e lontano dai punti nevralgici di Lima che a volte i tassisti nemmeno vogliono portartici o addirittura dicono di non esserci mai stati. L’orizzonte a San Juan è formato dai cerros, dove non si possono non notare gli asentamientos: le baraccopoli abitate soprattutto da persone emigrate dalle Ande e dalla selva per cercare fortuna nella Capitale.

Proseguiamo verso il Rimac: la sua immagine più caratteristica è il cerro San Cristobal, con le sue casette variopinte inerpicate ai suoi lati. A detta di molti è pericoloso ma è anche uno dei distretti che custodisce una buona parte della Lima coloniale, con vicoli e case con patii bellissimi, da scoprire e da cercare. È un quartiere degradato, lasciato fin troppo a se stesso.

Stiamo uscendo dal Cono Norte, dobbiamo solo attraversare la Panamericana e immetterci su Tacna: a certe ore del giorno questa potrebbe essere un’impresa. Il traffico a Lima è uno dei problemi maggiori, ci sono taxi e combi ovunque, clacson che non smettono mai di suonare e il più delle volte non si capisce perché suonino; nell’eterna attesa di ripartire si avvicinano continuamente alle combi signore, ragazzi e bambini che vendono dall’acqua, alla frutta fino agli accessori per le auto e adesivi per i taxi. Il chofer è nervoso nel traffico, vorrebbe sorpassare tutti, partire in fretta e furia per riuscire, chissà, ad arrivare prima degli altri e accaparrarsi nuovi passeggeri.

In questi distretti troviamo solo case basse, inferriate alle finestre, muri di cinta con il filo spinato o l’elettrico, zone verdi che lottano per sopravvivere al clima, mototaxi che ti portano ovunque per un sol o poco più, bar karaoke o ristoranti di pollo economici. Avere casa a San Juan o al Rimac vuol dire uscire la mattina ed essere pronto alla battaglia quotidiana con il resto della città, vuol dire sentire la musica del vicino entrarti in casa, sentire il canto del gallo dei vicini e pensare di averlo in casa, sapere cosa mangeranno e chiederti: “Ma è proprio così necessario tutto quest’aglio?”

La grande Avenida Tacna ci porta verso Jesus Maria. Questo è un distretto già più centrale, un buon mix tra residenziale e ricreativo. Ci sono parchi, musei, è vicinissimo al centro di Lima e non troppo distante da Miraflores o Barranco. Rispecchia la classe media. In questo nostro viaggio, intendiamoci, il rumore del clacson non ci abbandonerà quasi mai, ma già da Jesus Maria si va attenuando e neanche i limeñi sono più così chiassosi. Tutto è più curato in questa parte di Lima, i mototaxi non possono circolare: queste piccole scatolette così pratiche e comode già da questo punto della città sono proibite.

Facciamo un altro pezzo di strada e quando arriviamo a Miraflores, è passata più di un’ora e mezza dalla nostra partenza. Il tempo e il paesaggio suggeriscono un’altra città, invece siamo sempre a Lima. Una Lima totalmente diversa, quasi europea, piena di grattacieli anche vista mare, che cercano di accaparrarsi pure gli angoli più piccoli pur di un misero scorcio sull’immenso oceano. Negli anni si è trasformato in un quartiere per stranieri e per i peruviani della classe medio – alta. Qua tutto ha un aspetto diverso, più ordinato, tranquillo, rispettoso, silenzioso. Lungo la costa c’è il Malecón, il lungo-mare, dove si può camminare tranquillamente anche la sera tardi, dove se ti fermi un attimo puoi vedere persone che fanno sport, gente che porta a spasso il proprio cane, coppiette d’innamorati che stanno tranquillamente sdraiate al parco.

Poco più in là c’è Barranco, forse il quartiere più visitato di Lima. E nuovamente il paesaggio cambia e i grattacieli fanno spazio a case e casette per lo più coloniali. Paragonato ad altri distretti di Lima, si può dire che Barranco sia a misura d’uomo; è piacevole camminare per le sue vie o andare in qualche locale a bersi un chilcano in compagnia degli amici. È qui che sono concentrati molti dei bar o locali della movida limeña.

Siamo arrivati, la meta è stata raggiunta, dopo molto tempo e un susseguirsi di sensazioni scendiamo dalla combi. Dalla piazza centrale attraversiamo il ponte dei sospiri e scendiamo verso il mare. Ci sembra così lontano da casa nostra, quasi un altro mondo: surfisti con le loro tavole, gente che passeggia tranquilla, dove l’unico rumore é quello del mare.IMG_3146

Sembrerà strano, ma tutta questa differenza tra un chilometro e l’altro esiste. Ogni distretto ha il proprio sindaco e il proprio consiglio municipale, ha una sua storia e una sua cultura.

 

E alla fine quella che doveva essere una semplice corsa di bus per andare a trovare degli amici finisce per raccontare ed esprimere la percezione di Lima: trafficata, contraddittoria, diseguale, a tratti affascinante e a volte quasi europea; una città dai mille volti.

Mimmo & Jenny

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