ALLE MIE PICCOLE GRANDI DONNE

milena 3Secondo i dati dell’ONU Mujeres Andina, 8 donne su 10 in Ecuador sono o sono state vittima di una qualche forma di violenza, física, psicologica e/o sessuale. Una ogni quattro ha subito violenza sessuale, spesso in etá  molto precoce. A peggiorare il quadro vi é il fatto che spesso i perpetratori di queste violenze sono gli stessi padri, fratelli, zii, nonni, partner e/o mariti. In un Paese dove la violenza su quello che qui é considerato e trattato come il sesso debole é considerata normale implicazione nei rapporti quotidiani, un diritto di ogni uomo in quanto tale, esercitabile indiscriminatamente su ogni donna in quanto tale. Un Paese dove i confini di quelli che sono i rapporti intrafamiliari sembrano sfumare e perdersi in una nube di fumo che cerca di tappare, nascondere una realtá spesso incestuosa che finisce per costituire qui la normalitá. Un cambiamento possibile ma difficile, un cammino in salita, pieno di ostacoli, quello che questo stesso Paese sta cercando di attuare, proprio perché si propone di minare e di colpire quelle che rappresentano le regole culturali stesse che stanno alla sua base, le fondamenta di una cultura che promuove e difende il maschilismo; una cultura che naturalizza e permette la violenza contro la donna non puó che essere alla base di una societá ingiusta. milena colzani Un Paese dove il sesso e la sessualitá rappresentano ancora un tabú, che non permette alcuna forma di educazione e prevenzione sessuale, e dove di conseguenza la metá delle madri del paese sono adolescenti tra i 10 e i 17 anni. In una societá che condanna e punisce con il carcere l’aborto a fronte di qualsiasi situazione, anche in caso di violenza o incesto subiti, dove l’unica scelta che rimane a queste donne é quella di accettare e crescere questa creatura, spesso non voluta, rifiutata, detestata, o di rivolgersi a qualche “curandero” che pratica l’aborto illegalmente, con metodologie che spesso le danneggeranno irrimediabilmente.

Ho visto piccole grandi donne portare in grembo e crescere il frutto delle violenze subite, crescere il figlio del proprio padre, del proprio fratello, zio, nonno o di un perfetto sconosciuto impostosi sul loro cammino al ritorno da scuola; le ho viste rifiutare con ogni cellula del loro corpo il sangue del loro sangue, ma poi prendersene cura, e arrivare ad amarlo come la famiglia che le accompagnerá tutta la vita, ho visto piccole grandi madri che per difendere i propri figli hanno attraversato oceani e piccole grandi figlie che per salvare la propria madre hanno compiuto gesti che hanno dell’incredibile, e ho capito.

milena 2Ho capito che queste piccole grandi donne, loro sono il cambiamento, sono loro che il Paese aspettava, loro che cambieranno le cose, loro che per la prima volta stanno rompendo il silenzio, l’omertá, la paura, il tabú che mangiano da dentro questa societá, loro che lottano ogni giorno con le unghie e con i denti per ottenere la vita che gli spetta, per una vita libera dalla paura, libera dall’ingiustizia, libera dalla violenza.

 

Alle mie piccole grandi donne,

A quelle che passarono di qui e a quelle che verranno.

 milena4

 

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