Sulle strade etiopi

Cammino per le strade etiopi da mesi. La maggior parte delle persone che incontro mi saluta con un sorriso, mi dice quattro parole in inglese formulando una frase spesso priva di senso, mi guarda incuriosita. All’inizio m’infastidiva questo essere messa così al centro dell’attenzione, ora mi ci sono abituata, anche se non manca mai un tantino d’imbarazzo.
Giovanna Costa - etiopia foto finaleUn giorno due signore mi hanno baciato le mani dicendomi grazie, usando parole affettuose, senza che io avessi fatto nulla per meritarmi tanto riconoscimento, ma incontrare quegli occhi lucidi ha reso i miei pieni di lacrime, forse le stesse loro, forse no. Non capisco ancora cosa gli etiopi intravedano in questa pelle bianca, non riesco a immaginarlo, ma so per certo che ogni incontro sta dando un significato ulteriore a questo viaggio, impedendomi di percepire la naturale solitudine che vivo qui.
Ricordo la prima sensazione appena uscita dall’aeroporto: mai in vita mia mi sono trovata circondata da persone con una pelle di un colore così diverso dal mio e questo mi ha portata, inizialmente, a osservarli un po’di più di quanto io faccia comunemente. E, pensandoci, ora comprendo i loro sguardi incuriositi nel vedere una bianca, non è necessariamente per farti sentire “quella diversa”, ma il più delle volte si tratta semplicemente di semplice curiosità. Nelle zone rurali ci sono alcuni bambini che possono davvero pensare che io provenga da un altro pianeta…e come biasimarli se le uniche persone con la pelle così chiara le hanno viste solo in TV?! ?
Ora quando penso alle persone che ho conosciuto, il colore della loro pelle mi sembra invisibile: vedo i loro sguardi e i loro sorrisi, sento la loro voce, mi viene in mente il loro modo di essere…e mi auguro di aver trasmesso loro qualcosa oltre questa mia pelle che talvolta vorrei dipingere per essere davvero considerata alla pari. Vorrei davvero che ogni momento che le persone mi regalano non sia solo una conseguenza dello stereotipo che rappresento (donna bianca perciò ricca).

Per la prima volta in vita mia sono io “la diversa” e questo non è sempre facile da vivere e lo sto imparando davvero su questa mia pelle sempre troppo pallida.

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Informazioni su Giovanna Costa

Mi chiamo Giovanna anche se sono più comunemente chiamata “Giovy” fin da quando ero piccola. Vivo a Canale d’Agordo, un paesino di mille abitanti nel bel mezzo delle Dolomiti. Amo la montagna e il luogo dove sono nata e cresciuta, ma questo amore va a pari passo con quello verso i viaggi, infatti, la mia sfrenata voglia di conoscere mi ha portata a vivere diverse esperienze un po’di qua e di là. Nell’estate 2009 ho trascorso l’estate in Sud America: un mese in Paraguay in una parrocchia per svolgere del volontariato nell’assistenza agli anziani, e un mese con lo zaino in spalla all’avventura tra Brasile, Bolivia e Perù. L’anno seguente, grazie al progetto Erasmus, sono stata in Danimarca dove ho frequentato un corso sull’incontro interculturale della durata di quattro mesi. Nel 2013 mi sono laureata alla facoltà di Scienze della Formazione primaria di Padova diventando così maestra della scuola dell’infanzia, e, sempre nel 2013, ho concluso anche l’anno di specializzazione per insegnare ai disabili (insegnante di sostegno). Ho sempre lavorato durante le vacanze estive: dalla commessa, alla barista, all’aiuto cuoco, all’animatrice…lavori che ti consentano di stare a contatto la gente e di conoscere sempre nuove persone. Correlato alla mia passione per la montagna c’è quella per lo sport, in particolare per lo snowboard. Sono stata per molti anni un’atleta, poi nel 2007 ho frequentato il corso per diventare maestra di snowboard, così dal 2008, durante la stagione invernale, svolgo questo lavoro che è parte fondamentale della mai vita perché mi concede il lusso di alzarmi la mattina sempre contenta. Oltre allo sport, un’altra mia grande passione è la scrittura: adoro riflettere e vedere materializzati i miei pensieri attraverso l’inchiostro, mi aiuta ad elaborarli.

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