Proibito ammalarsi!

Esco di casa e salgo su un pullmino pubblico per andare ad un corso. C’é un posto libero vicino al finestrino, mi siedo e guardo il panorama. Sono in Perú da sei mesi ed abituarmi alla visione delle case arroccate sul serro proprio non mi riesce: una casa, una famiglia, dei bambini, tanti problemi e quale futuro? Mentre penso a questo, ecco la classica interruzione da viaggio in bus… hospital-maria-auxUna donna sale, si scusa per il disturbo e racconta la sua storia. É sola, abbandonata dal marito e con cinque figli da crescere. Alla sua bambina di otto anni hanno diagnosticato un tumore e per curarsi deve fare la chemioterapia, il cui costo é molto alto. Mostra la cartella clinica per certificare che ció che sta raccontando é vero e chiede a noi passeggeri di aiutarla con una moneta. Che fare? Una mano sul cuore ed una in tasca per collaborare, sostenerla ed aiutarla.

La salute é importantissima in Perú, infatti se ti ammali o necessiti di fare degli esami devi pagare, altrimenti nessuno ti cura. Cosí quando subentrano problemi di salute ci si ingegna per cercare di raccimolare la somma di denaro necessaria a curarsi.

Per esempio la Signora Maria L., madre di due bambini che studiano nella scuola San José Obrero in cui lavoro, deve operarsi di calcoli ma finché non trova i soldi deve attendere. Per questo motivo ha deciso di organizzare un’attivitá con lo specifico fine di raccogliere i fondi per potersi pagare la propria operazione. Si tratta dell’attivitá piú popolare: la pollada. Essa consiste nel preparare pollo e patate in un determinato giorno, P1060314 - Copiavenderlo a vicini di casa ed amici previamente appuntatesi, in possesso del ticket che conferma il pagamento anticipato. Con il ticket essi hanno diritto a prendere e portare a casa la porzione di pollo e patate nel giorno stabilito.

Anche la mia vicina di casa, dopo essere caduta dalla scale, a distanza di un mese dall’incidente, ha organizzato una pollada per riuscire a fare un check up completo ed escludere lesioni gravi.

Le comunitá parrochiali non sono da meno, apportano il loro grande aiuto. Capita che prima di uscire da messa, il parroco ricorda la presenza alla porta d’uscita di alcuni volontari, che raccolgono denaro per un hermano (fratello) della comunitá in situazione delicata di salute e che necessita urgentemente di cure mediche costose, il tutto in totale anonimato.P1060148

In Perú l’assistenza sanitaria non é un diritto garantito a tutti. Solo coloro che hanno un impiego pubblico hanno diritto a qualche forma di assistenza sanitaria ma non di tutte le prestazioni.

Chi ha la fortuna di un buon lavoro probabilmente riesce a pagarsi un’assicurazione sanitaria, chi no (la maggioranza) vive nella speranza di non ammalarsi. In realtá anche chi é in situazione di estrema povertá certificata ha diritto ad un’assicurazione sanitaria estremamente basica che si chiama SIS (Seguro Integral de Salud); ma per poter ottenere il SIS bisogna essere in possesso di molti documenti ed informarsi presso vari uffici; e quando si é analfabeti é impossibile accedere a queste carte e tutto quanto diventa estremamente complicato!

Ci sono situazioni molto difficili e il fatto che in Perú l’etá media é molto bassa non é un caso. É la conseguenza di molti fattori concatenati uno con l’altro: cattiva alimentazione, precarie condizioni igieniche, difficoltá a potersi curare e ignoranza. Tante problematiche che a volte sembra non esserci una via d´uscita, ma con la forza della solidarietá tutto é possibile, ci si aiuta e ci si accorge di non essere soli…cosí si cammina passo a passo, giorno dopo giorno augurandosi di rimanere in buona salute.

 

Marta Da Costa Afonso

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