Coppa delle confederazioni FIFA, Giornata mondiale della Gioventù, Coppa del mondo, Olimpiadi: il Brasile si apre al mondo mostrandosi in tutta la sua potenza e in tutta la sua ricchezza: Pais rico e sem pobreza.
Mese di Giungo: Il sindaco di São Paulo aumenta il costo del biglietto dei mezzi di trasporto.. ogni persona per accedere ad autobus carichi di gente e malandati dovrà pagare 3 reais (l’equivalente di poco più di un euro) a viaggio. Il popolo si ribella. Inizia attraverso la rete sociale più conosciuta, facebook, una campagna di protesta che usa la bandiera dell’aumento dei prezzi ma rivendica però altre situazioni di disagio: la corruzione politica, il sistema sanitario precario e carente, lo sperpero di dinero. O gigante acordou!Vemprarua!…il grido è endemico. São Paulo, Brasilia, Rio de Janeiro, Recife, Fortaleza…tutte le capitali raccolgono nei loro centri masse di giovani, professori, famiglie,stanchi di un sistema che non funziona e coscienti di avere un potere enorme nelle mani, quello del popolo unito.
Anche São Luis, capitale del Maranhao, grida alle orecchie di politici sordi. La storia di São Luis è peculiare… Capitale tra le più antiche del Brasile, con un centro storico grazioso che tra gli azueis e le scalinate ricorda lo sfarzo dei colonizzatori portoghesi, vive oggigiorno il paradosso dell’enorme ricchezza e dell’estrema povertà. A livello politico, si parla di un ‘proprietario’ della capitale,che negli ultimi 50 anni, direttamente o indirettamente ha governato e ha usato il proprio nome per battezzare strade, scuole e ospedali e la cui famiglia continua la tradizione politica.
Mercoldi 19 Giugno, ore 17:30: Il primo protesto a São Luis inizia con la marcia da Praça Deodoro nella parte alta della città e scende fino al Palacio dos Leões, sede del potere della capitale. Il corteo è pacifico, tantissimi i cartelloni e le rivendicazioni, le urla e i canti. Solitari gli atti di vandalismo, emarginati dalla stessa folla che acclama ‘sem violencia!’.
Lunedi 2 Luglio: Il bairro dove viviamo,Vila Luizão, che è situato nella periferia più estrema della capitale, si organizza in una marcia di protesta per rivendiare 4 punti:
Transporte publico digno (Gli autobus che passano in questa zona e che collegano alla capitale sono pochi e molto vecchi, in media un lavoratore deve partire 2 ore prima di casa per arrivare a lavoro);
Educaçao de boa qualidade: (sono scarse le scuole e il tasso di bambini che non sanno leggere e scrivere è molto alto);
Saúde: (vogliono chiudere per un anno l’unico Ospedale dell’area per restaurarlo )
Água: (una statistica effettuata dall’Università Federale dimostra che in quest’area, dato che le falde sono inquinate, una persona assume un chilo di sostanze fecali per anno).
La partecipazione, dovuta anche allo scarso preavviso, non è altissima ma la forza delle persone presenti riesce nell’obiettivo: paralizzare una delle strade principali di São Luis.
Passa quasi un mese dall’inizio di tutto, Il Brasile vince la coppa delle Confederazioni e a lato di questa notizia di orgoglio nazionale continuano le proteste, continuano le paralisi delle strade principali e l’urlo del gigante che si è appena svegliato.