Il vento del sud

Ad Arequipa soffia forte il vento del sud…

il vento del sud è quello che ti asciuga le labbra e il viso, che ti secca gli occhi e la pelle.

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Non è quello di Plaza de Armas o delle tiende delle strade adiacenti che vendono ogni sorta di souvenir, dei ristoranti arequipegni col menù turistico o delle agenzie che vendono pacchetti per i tour al Canyon de Colca.

Soffia tra le tiende del mercato di Avelino Cáceres, dove l’unica faccia bianca (gringo) che gira tra i banchi che vendono alimenti e qualsiasi altra cosa inimmaginabile è la tua e dove devi stare attento, ti dicono, perché proprio a causa di quella tua faccia troppo chiara potresti diventare la vittima prediletta di qualche borseggiatore.

20130908_131732Ti raggiunge per la strade del centro quando incroci una bimba di sei anni che ti chiede una moneta, perché tu sei un gringo (tiene mucha plata), non lo devi dimenticare e basta poco a ricordartelo.

Soffia tra le mura grezze e polverose delle scuole del CEBE dove chi è stato dimenticato da Dio, anche se ha solo pochi anni di vita e meriterebbe tutta la spensieratezza e l’amore della sua fanciullezza, cerca disperatamente di sopravvivere, perché è un suo diritto, semplicemente per questo.

Ti sorprende alla vista delle baracche che circondano il CEDHI, trascina la polvere e secca la gola, disorienta.

 Ad Arequipa soffia forte il vento del sud…

ti solletica durante le trattative per l’acquisto di ogni genere di cosa, dalla frutta alla carne, dagli indumenti  alla corsa del taxi, perché qui come in ogni altra parte del mondo tutto ha un prezzo, ma non è mai quello iniziale, va contrattato.

Devi starci attento perché potrebbe portarti via le banconote quando cerchi, magari dopo un acquisto, come un esperto banchiere, di verificarne l’autenticità piegandole e ripiegandole perché la prima cosa che ti dicono sulle banconote in Perù è che ne girano tantissime contraffatte, ma controllarle di volta in volta non è ritenuta scortesia o mancanza di fiducia, piuttosto è la normalità.

Ti sfiora i capelli agli angoli delle strade, quando l’odore degli spiedini di carne venduti dagli ambulanti raggiunge il tuo olfatto e per un attimo ti sembra di essere in Italia, in un ristorante braceria  in attesa del tuo bel piatto di carne alla brace.

Soffia sull’asfalto delle strade di Arequipa dove sfrecciano migliaia di taxi e autobus (combi) impazziti, talmente vecchi e fumanti che sembrano usciti da un film degli anni ’70 e tra i sedili delle combi affollate porta con se l’allegria della cumbia.

Il vento del sud è quello che un po’ fa paura, ma che in fondo mi fà sentire anche a casa…

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Informazioni su Filippo Matonti

Ha 29 anni e vive a Cava de' Tirreni (SA). Ha conseguito la Laurea Magistrale in Servizio Sociale e Politiche Sociali presso l'Università di Napoli Federico II ed è Assistente Sociale Specialista iscritto all'albo A. E' fermamente convinto che incontrare l’Altro e la diversità, in qualsiasi forma essa si manifesti, costituisca un’opportunità di crescita unica e il punto di partenza per una vera rivoluzione culturale e di valori.

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