Lunes de compras y de magia
Il lunedì in teoria dovrebbe essere il giorno più tranquillo della settimana in base a come sono strutturati i miei compiti e quelli di Marta. Tenere la contabilità con la signora del Kiosko, la signora Melzia, per il centro di aprendizaje della panetteria (produzione eseguita dai bambini e dalle bambine durante la mattina), ricevere la lista della spesa sempre per il taller di panetteria preparata da Christian (il ragazzo che insieme a Marta si occupa del taller) e in ultimo fare la spesa.
Destino vuole che il lunedì si trasforma sempre in un giorno in cui riusciamo a rientrare a casa solo per le otto o le nove di sera, e con Marta ci guardiamo e diciamo ”finalmente è finito anche questo lunedì!”. Gli imprevisti possono essere vari, la signora Melzia non ha portato con se i soldi raccolti durante la settimana attraverso la vendita dei prodotti del taller, Christian non ha mandato la lista della spesa, la signora dove facciamo tutte le compere ha deciso di chiudere proprio di lunedì…e questi sono soli alcuni.
A volte capita che dobbiamo arrivare fino a Ciudad, San Juan de Miraflores, che si trova a venti minuti da casa per concludere la spesa. Quando dobbiamo arrivare fino a questo mercato per rientrare, il viaggio si trasforma in un’odissea, la città congestionata dal traffico, ci fa impiegare anche un’ora per ritornare in casa, con la spesa nella mano destra e la sinistra libera per cercare l’equilibrio in combi.
E il lunedì tranquillo passa così…ma a volte anche no!!
In mezzo al mese abbiamo di lunedì anche due riunioni con i delegati e i subdelegati di tutti i gruppi Prominats (Programma di Microfinanza per i bambini, le bambine e gli adolescenti lavoratori) che nella nostra scuola sono sei (Kiosko, 3 di Panaderia, Bisuteria e Reciclaje). Ci riuniamo allo scopo di formare i vari delegati dei gruppi sul progetto di Ifejant in cui sono inseriti, di “fare gruppo” e di avere nuove conoscenze. E qui per apprendere divertendosi ogni bambino e ogni bambina diventa una fata, una farfalla, un mago, un pagliaccio, un giocatore di basket, una principessa, un calciatore una fotografa…con un dado gigante inizia l’avventura in una semplice aula che si trasforma per magia in un parco giochi dove le prove da superare riguardano il loro formarsi divertendosi. Anche noi giochiamo per non creare differenze…e il lunedì sono felice se la mia testa tocca il cuscino intorno alle nove e trequarti.
Martedì, dolce inizio
Sono contenta di iniziare il Martedì con il 2A e il 2B. Inizio la mattinata scorazzando verso la Bisuteria, luogo in cui ho tutto il mio materiale, che provo ad ordinare ogni giorno ma con scarsi risultati; il Direttore mi ha fatto capire che sognerebbe un luogo ordinato ma nonostante i tentativi proprio non ci riesco. Preparo il mio cartone con dentro il Picador, strumento per fare i buchi sulla carta, la carta plastificata di mille colori tagliata a piccoli pezzi, le cartoline bianche e avana, la colla che verso nei tappi delle bottiglie di plastica, gli stuzzicadenti tagliati a metà per incollare con precisione e la lista dei bambini di ogni classe…e lo scatolone magico è pronto! Via verso il secondo A e come arrivo mi aspettano mille abbracci e baci dei bambini che si fiondano tutti addosso, spesso rischiando di perdere l’equilibrio e cadere in terra. Rosita ama farmi il solletico e Mario è il mio difensore e amico. Italo, Jordan e Jonatan a volte non vogliono proprio lavorarmi. Ma come non perdonare e non amare Jonatan che dopo ti incontra per il corridoio, ti si fionda addosso abbracciandoti nonostante un’ora prima lo avevo sgridato, e ti chiede “Scusami se prima non ho lavorato con te”.
E dopo il 2B, che concludo alle una, ho solo il tempo di capire cosa o se mangiare e arrivano “Las Perlas Trabajadoras y sus guardianes”, i bambini e le bambine che sono del gruppo di Bigiotteria. Arrivano tutte e tutti felici di iniziare a lavorare, a produrre e a passare tre ore tranquilli, in pace, a fare quello che gli piace. Dopo aver firmato il documento di presenza e il documento di produzione si mettono in circolo intorno al tavolo con sei sedie e per quelli che arrivano in ritardo si devono accontentare di sgabelli e delle casse di plastica che gli fanno da veri e propri tavoli. E iniziano a creare con le pinze e le perline, finchè arriva l’orario di chiusura del taller e tutti felici ripartono alla ricerca di un compratore.
Mercoledì, e il mio nuovo compito…
Il mercoledì ho il 3 A e il 3 B anche loro fantastici, lavorano perfettamente e sfogano tutta la loro creatività, anche chi all’inizio era annoiato dal lavoro con le cartoline ora produce perché ha compreso che ha la massima libertà di espressione creativa e che la propria autostima cresce provando a concludere un lavoro. Per due pomeriggi ho provato a fare un taller di riutilizzo del tetrapack, trasformando il materiale dei succhi di frutta e del latte in dei borsellini. Ora però ho un nuovo compito quello di seguire tutto il gruppo Prominats di Riciclaggio, sono quattro bambini che sono incaricati di fare la raccolta e la selezione dei materiali di scarto e vendere quelli che possono essere venduti. Questo mercoledì ho la prima riunione, ho intenzione di creare uno spazio comunque di riciclaggio creativo dove quello che non si vende si trasformerà!
Giovedì, un giorno pieno
Il giovedì è il giorno più faticoso anche se pieno di soddisfazioni, ho tre classi: quarto grado, primo B e primo A. Faticoso perché il quarto è molto numeroso e inizio il centro de aprendizaje alle otto correndo con il mio cartone per il fango rischiando sempre di scivolare. Sono venti bambini o bambine perché la professoressa li divide in base al sesso. Tutte le volte metà salone si ferma con me in classe e lavora con le cartoline e metà va nel centro di produzione di pasteleria. Con il cellulare sempre appresso per vedere l’ora corro di nuovo, verso il primo B, sempre slittando sul fango.
E via che cambio modo di parlare e difficoltà di cartolina visto che lavoro con bambini di sei anni, che hanno sempre le manine sporche ma con tanta voglia di fare cartoline con las mariposas (con le farfalle). Finisce la ricreazione e di nuovo nel salone del primo A.
Giovedì pomeriggio con la Perlas, con gli orecchini, bracciali e collane…
Venerdì, di quinto
Anche il venerdì corro ho di nuovo un’ora con il primo B alle otto, poi il sesto grado e chiudo la mattinata con il quinto.
Il quinto grado, soprannominato “el quinto grado,la muerte!” è molto numeroso e i ragazzi e con le ragazze sono veramente delle pesti, ho faticato molto all’inizio a lavorare con loro…ma dopo mesi di lavoro insieme ora hanno fatto passi da giganti.
E il venerdì pomeriggio lo teniamo solitamente libero per noi o per attività extra che possiamo organizzare.
Questo venerdì ad esempio siamo riusciti ad organizzare, insieme al gruppo del Kiosko una tarde cultural. Un taller di malabares, di giocoleria, dove i bambini e le bambine si sono dilettati nel creare le proprie pelotas (palline) e nel cercare di farle girare in modo coordinato, giocando con la psicomotricità e con l’autostima.
Sabato, a volte di lavoro
Di norma il sabato non lavoriamo ma ho il desiderio di raccontare la gita che abbiamo organizzato con Marta e las Perlas. Con il prestito che viene erogato da Ifeajant si compra il materiale di bigiotteria per far lavorare i bambini e le bambine. Così finito il vecchio materiale abbiamo deciso di fare una gita tutte insieme al Mercato Centrale di Lima e di portare con noi il gruppo in modo tale che si rendessero conto di come si fa una spesa del genere. È stato un divertimento unico per loro, in combi alcuni erano affascinati dal benestare di Lima, dai palazzi grandi. Esclamazioni del tipo “Quando sarò grande voglio venire a vivere qui” o “”Questo edificio assomiglia proprio a un castello”…ci facevano sorridere e pensare. Dall’altra molte bambine si sono sentite male perché non abituate a stare in combi per un’ora e mezzo e siamo state quasi tutto il viaggio a tranquillizzare gli stomaci impazziti delle bambine. I loro occhi esprimevano una gioia infinita quando hanno potuto visionare il mondo di perline del mercato. Felici di aver dedicato un sabato a queste compere condivise abbiamo finito il week end distraendoci e uscendo dal contesto lavorativo!