Ultimo mese ad Aguascalientes, la Rovigo del Mexico ( i rovigotti mi perdoneranno per questo accostamento…jeje!); una città un po’ soporifera e con scarse attività culturali e ricreative, nella quale Chiara ed io abbiamo vissuto negli ultimi 6 mesi.
L’unicità della nostra permanenza qui risiede, però, nel luogo che ci ha ospitato tutti questi mesi: il SEMINARIO dei Padri Giuseppini!
Ebbene sì, le porte e portoni di un seminario sono state aperte a 2 giovani fanciulle (e per di più atee) che per tutto questo tempo hanno soggiornato con la bellezza di 15 seminaristi, 3 padri e diversi fratelli per un totale di, a volte, anche 25 persone ma tutte rigorosamente di sesso maschile!
La quota femminile, però, non mancava neanche prima del nostro arrivo e la bandiera del gene XX era tenuta alta dalle 2 cuoche del seminario: la signora Silvia (cuoca del pranzo) ed Araceli (cuoca della cena), nostre fedeli alleate e compagne di lotte in tutti questi mesi.
Infatti, all’inizio lo stupore per la nostra presenza era abbastanza evidente…i giovani seminaristi, ragazzini di 15-18 anni (alcuni dei quali potevano essere i miei figli vista l’età in cui si comincia a farli qui in Mexico!) ci guardavano con fare interessato ma allo stesso tempo intimorito: mammamia 2 donne!!!
Anche con i padri ed i fratelli all’inizio non è stato facile, un po’ di timore reverenziale si notava anche da parte loro…jeje!
A poco a poco, però, ci siamo guadagnate la loro fiducia e quasi rispetto, in un mondo così maschile il maschilismo è imperante e certe convinzioni sono un po’ dure a morire ma, caspiterina, siamo nel 2013 e certe cose devono cambiare, no?
E’ stato divertente vedere la faccia della gente a cui dicevamo dove vivevamo, tutti estremamente stupiti e divertiti…si immaginavano chissà quali cose…jeje! Ma, invece, la convivenza è andata più o meno liscia; all’inizio era un po’ insolito trovare la biancheria dei padri in lavatrice o file e file di mutande dei seminaristi stese ad asciugare ma poi sono diventati la nostra famiglia (una famiglia abbastanza disfunzionale, ma pur sempre una famiglia…jeje!). Invece, la parte più difficile è stato far accettare il fatto di essere vegetariane, qui la carne si mangia sempre e sembra inconcepibile non mangiarla! I broccoli, ormai, sono diventati i miei migliori amici e le quesadillas (delle specie di piadine con formaggio e a volte verdura) la salvezza davanti ad un frigo pieno di wurstel!
Ammettiamolo certi momenti sono stati un po’ duri ma mi sono divertita (e davvero tanto!!!) e soprattutto mai scoraggiata.
Ormai l’ultimo mese è arrivato e la partenza per l’Italia si avvicina sempre più e mi sto rendendo conto che, nonostante tutto, il seminario (la mia stramba casa messicana) mi mancherà!