“Che cosa cuciniamo oggi?” Non è una domanda nuova: tutti se la pongono in prossimità delle ore pasti. Ma quando ti trovi sola in associazione, senza nessun responsabile o peruviano accanto a sostenerti, ti sembra di dover risolvere il problema più grande al mondo.
Si apre il frigo: ajo, ajì, due o tre limoni e, quando si è fortunati, un pollo nel congelatore. La disperazione… Io non so tagliare il pollo e se non c’è Mattia, il mio compañero a Niños del Rio, non oso affrontare questa sfida. Allora corro nell’almacen, la dispensa, e se trovo quelle mie due certezze che risolveranno il pasto mi sento felice: il riso e le lenticchie. Il primo ingrediente è d’obbligo in qualsiasi casa peruviana e da noi in associazione si hanno sacchi enormi. Le lenticchievengono donate dallo Stato a Maycol, che le riceve in quanto paziente malato di tubercolosi e bisognoso di cibi sostanziosi.
Preparare il riso sembra una cosa semplice ma non lo è. Non si fa all’italiana e devo ammettere che in tutti questi mesi non sono mai riuscita a farlo in modo perfetto. Ma è perfettibile….
Per i 6 ragazzi dell’associazione
Ingredienti per il riso:
4 tazze di riso
5 tazze d’acqua
olio
crema d’aglio
sale q.b.
Il riso viene lavato accuratamente per far scolare l’amido che renderebbe l’alimento cotto di colore giallognolo. Nella pentola si versa un po’ d’olio e un po’ di ajo (crema di aglio ottenuta nel mixer tritando spicchi d’aglio e acqua), si lascia soffriggere un po’ e si versano 5 tazze di acqua (una tazza in più rispetto a quelle del riso). Si aspetta che l’acqua bolla, si aggiunge il sale e si versano le tazze di riso. Si dà una rapida mescolata, si abbassa il fuoco e si chiude il coperchio. Il riso sarà cotto quando l’acqua sarà completamente assorbita. Sembra semplice, ma non lo è. Per controllare la cottura si deve fare un buchino all’interno della montagna di riso ed assaggiare, senza muoverlo troppo. Se non è ben cotto si aggiunge un po’ d’acqua, (senza esagerare però), si inumidisce un busta di plastica e si copre il riso con questa, per completare la cottura.
Molti peruviani hanno una olla arrozera, una pentola che, collegata alla corrente elettrica, cucina il riso da sola. Metti l’acqua, questa volta la stessa quantità del riso, tutti gli ingredienti, spingi la levetta e lei fa da sola. Ma noi no, non ce l’abbiamo….
Ingredienti per le lenticchie:
olio
crema d’aglio
cipolla
spezie varie
3 tazze d’acqua
3 tazze di lenticchie
patate
Si lavano per bene le lenticchie. Si fanno soffriggere olio, aglio, cipolla tagliata a pezzetti, si versano un po’ di spezie (pepe e altre cose indecifrabili che abbiamo in associazione) e le tazze d’acqua nella pentola. Una volta raggiunta l’ebollizione dell’acqua si versano le lenticchie. Ad un certo punto si aggiungono pure delle patate tagliate a quadratini. Anche qui, non ho mai capito bene quanto ci voglia per cucinarle. E’ un mistero, a volte si aggiunge l’acqua, altre no.
In questa ora e mezza di preparazione di tutte le pietanze non mi si può parlare dato il mio altissimo livello di concentrazione e di stress nel verificare che il tutto non si attacchi. L’ansia è ad altissimi livelli perchè i ragazzi sono dei giudici tremendi. Una volta serviti i piatti in tavola aspetto il verdetto come nei migliori programmi di cucina. C’è sempre qualcuno che chiede: chi ha cucinato oggi? Il più delle volte non rispondo, sorrido, ma i ragazzi capiscono dal primo boccone.
C’è qualcuno sempre che mi consola dicendo: “La prossima volta cucinerà chi non ha gradito il pranzo”. E io mi rassereno, un po’ compiaciuta. Fino adesso non mi è mai capitato di vedere scenate alla Gordon Ramsey. Insomma, è commestibile.