Cenere…

Impatto devastante con il nuovo mondo, cerchi di andarci piano, con prudenza, dovresti farlo, dovresti volare alto per non farti vedere, invece non ci riesci, e da subito, dal primo istante, come un bambino che inizia a conoscere, giorno dopo giorno prima, attimo dopo attimo poi, ti butti in mezzo a questa gente, nelle strade, a qualunque ora, apprezzi qualcosa di nuovo, che sia una parola non capita di un vecchio seguita da un sorriso, che sia un albero che cerca di dirti qualcosa con il rumore delle sue foglie, con il suo movimento, con i suoi colori.

Mendoza è una donna sensuale, travolgente, misteriosa, che ti tocca e fugge, che ti chiama solo con uno sguardo, che prima ti fa sentire il suo odore e poi fa la scema con un altro; e tu non puoi far altro che pensarla, che cercarla, volerla assaggiare in tutti i suoi punti disperatamente, toccare le sue curve, vorresti conquistarla, farla tua per una notte intera; ma quando hai tutto ciò, non ti basta più solo il suo sguardo, vuoi conoscerla, conoscerla bene e lei con una fionda decide dove lanciarti.

E decide di farsi scoprire pian piano.

Al primo appuntamento tranquilla e solare, quando decide di accompagnarti tra le vie del centro, in realtà non vuole aprirsi molto, ingannandoti, facendoti intendere di essere simile a te, dai tratti come i tuoi; poi però può essere spietata e affascinante allo stesso tempo, mostrandosi assai diversa, ma forse come tu realmente la preferisci, e non tutti i misteri restano tali: ti getta di colpo tra le strade desertiche e abbandonate da Dio, dove vedi degrado, povertà, paura, ignoranza, tutti tratti del suo vero carattere…

Dove ti rendi conto che il tempo rispetto al centro si è fermato, ma davvero bastano pochi minuti di bus per scoprirlo, e dove non puoi far altro che restare lì attonito ad ammirarla, lei ti seduce, tu ti innamori.

Scopri che qui, nonostante tutto, si è felici, e lo scopri guardando gli occhi di un bambino qualunque, che ti sorridono per così poco, forse perchè non hanno mai conosciuto il tanto. E ti domandi se sia meglio il sapere a questo punto; e ti domandi cosa hai visto tu fino a questo momento, cosa hai fatto, e come hai vissuto, e se la tua sia la strada giusta.

Quando questa donna ti apre finalmente il cuore, quello che trovi è qualcosa di indescrivibile: ricordo sguardi curiosi, bimbi timidi, abbracci, tanto amore, gioie e difficoltà nei loro occhi si percepivano, e pian piano diventi una sola cosa con tutto ciò;

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ti soffermi a pensare e noti che c’è un muro a dividere i sogni dalla realtà…

Già, un muro nel vero senso della parola!!!

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Al di fuori di questo muro c’è tanta polvere, quel degrado sociale non ti lascia alzare gli occhi al cielo neanche per un secondo, perchè hai paura di farlo, hai paura di distogliere l’attenzione dalla strada; da quest’altra parte invece basta una palla per iniziare a sognare, e dimenticarti seppur per quei  pochi minuti della realtà che c’è fuori, ed ogni tanto, quando quella palla va a finire sul tetto, scorgi lo sguardo dei bambini rivolto al cielo… e non importa se tra una pausa e un’altra ti chiedono di farli fumare.

Non puoi far altro che domandarti perchè sei qui, perchè sei qui veramente, e cosa potresti fare di importante, visto che fino ad ora ti hanno dato molto più loro, ti stanno insegnando molto più loro.

E quando cadi tra le braccia di Morfeo, sogni questa donna, ti sta incantando, ti sta annebbiando i pensieri, dimentichi il passato, questa strega ti culla.

Questa strega a me piace.

“Mi sento come un mucchio di cenere, prima o poi passa il vento giusto e ti porta via”

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