Abito in una piccola cittadella dell’altopiano malgascio:Ambositra!
Domenica festa grande a pochi metri da casa:i 40 anni di un luogo particolare e forse a primo impatto un pò strano, la Casa di Carità. Fu un intuizione di Don Mario Prandi per completare la vita di parrocchia mettendo a disposizione un posto dove i poveri più soli venissero accolti. E’ una realtà molto diffusa in Madagascar e anche in Italia, proprio a Reggio Emilia, la mia città. C’è una sorta di alleanza missionaria che spesso mi ha fatto sentire a casa. Ce ne sono altre in India, una in Brasile e una in Albania.
Ma chi ci abita in questa casa?
Gli ospiti:i veri padroni di casa vengono chiamati ospiti. Ospiti perchè sono accolti con la stessa passione con cui si accoglie un ospite in casa propria. Sono uomini,donne,ragazze e anche qualche bimbo che non hanno una casa, o una famiglia, o qualcuno che riesca a prendersi cura di loro. Sono davvero i poveri più poveri: poveri di soldi, poveri nel fisico , poveri nelle relazioni e poveri nella società.
Chi in carrozzina, chi non mangia da solo, chi non parla ma si fa capire, chi è così piccola che beve un biberon di latte a fatica, chi passa le sue giornate a parlare da solo,chi fa i dispetti agli altri, chi sta sempre a letto,chi sa tutto di tutti,chi è bravissima a fare le trecce, chi mangia qualunque cosa, .. Sono i veri padroni di casa perchè più di una volta mi hanno insegnato come funzionano le faccende di casa e anche perchè alcuni sono qui da quando è stata costruita la Casa di Carità. Qui ad Ambositra abitano 32 ospiti, dai 3 mesi agli 80 anni.
Le masere: cinque suore che si dedicano alla vita di questa casa: chi prepara da mangiare, chi si prende cura dei bimbi,chi degli uomini,chi della lavanderia.. spesso le suore non rimangono tantissimi anni nella stessa casa, alcune si spostano, altre vanno in missione.
Le stagere: ragazze giovani che fanno un periodo di ‘stage’ per capire se la Casa di Carità può essere la loro nuova casa e diventare così masere.
E poi..ci sono tante altre persone che gravitano attorno a questa casa e sono accolte allo stesso modo: altri poveri che non hanno niente da mangiare sono accolti per una kapoaka(bicchiere) di riso; le mitiche bebè:nonne anziane che ancora riescono a fare qualche lavoretto (puliscono il riso,tagliano l’erba..) in cambio di qualche kapoaka di riso; e poi i volontari, come me! C’è chi va alla mattina a messa, chi per dare da mangiare agli ospiti, chi alla sera per mettere a letto,chi per fare due chiacchiere..
Io vado due pomeriggi alla settimana: aiuto le masere in qualche lavoro di casa come piegare il bucato( lavare i vestiti e pannoloni doi tela di 37 persone non è scontato); faccio un milione di chiacchiere con gli ospiti; aiuto per la cena Rivo,Clarissa e Lilì! Rivo e Clarissa sono due bimbetti di 6 e 2 mesi. Non sono fratelli ma le loro mamme dop aver partorito non hanno più avuto la testa per prendersene cura. Qui è una cosa alquanto frequente dovuta alla fatica di sopportare la povertà e gli standard molto bassi di vita. Al venerdì pomeriggio,invece, accompagno Davida a rieducazione: è un ragazzetto di 10 anni, che parla spedito il malgascio ed è stato trasferito qui ad Ambositra perchè proprio vicino alla Casa di Carità c’è uno dei due centri di riabilitazione e rieducazione del Madagascar.
Bè domenica è stata una grande festa per tutte queste persone e la parrocchia: tantissime persone in danze,canti, ringraziamenti, preghiera, pranzo e di nuovo danze e balli.
Non è facile portare avanti parte del mio sve in questa realtà..ma c’è una cosa che mi colpisce sempre! Tutti sono accolti e tutti si sentono accolti: ed è così, che come una vera casa,una vera famiglia le differenze diventano un punto di partenza per costrire una relazione , uno scambio! La paura lascia posto alla curiosità e alla voglia di capire.
E’ difficle da spiegare ma direi che questa foto rende tutto più semplice.
Nstara 8 anni, ospite, con un sacco di bambini attorno a lei! Ntsara non parla, è in carrozzina perchè non riesce a camminare e a usare bene le mani. Non va a scuola, non sa leggere, scrivere, fa rieducazioni al foyer due volte a settimana insieme a Davida.
Ma Ntsara è un mito! Non parla ma si fa capire con gli occhi, non so come..ma conoscendola da qualche mese riusciamo a fare conversazioni di interi pomeriggi e così è stato domenica pomeriggio: tanti bambini hanno conosciuto Ntsara e hanno passato tutto il pomeriggio con lei!
Vi lascio qiualche foto di domenica!