Dopo questi intensi giorni di formazione, il gruppo sta lasciando Lima, per avventurarsi nelle diverse province. Da Nord, tra Piura e Cajamarca, ai vari distretti picanti di Lima, fino a Sud sull’altissimo Titicaca tra Puno e Los Uros.
È stato bello conoscere le diverse caratteristiche di ogni esperienza che i NATs (niños niñas y adolescentes trabajadores) fanno all’interno delle scuole e con i docenti che si dedicano incessantemente ad accompagnarli in questo percorso. È difficile comprendere quanto siano complesse le dinamiche di questa terra divisa tra la Selva, la Sierra e la Costa ma unita da una profondissima voglia di condividere, conoscere e cambiare. L’incontro con le diverse esperienze di insegnanti, di rappresentanti dei NNATs, di beneficiari del PROMINATs e del grandissimo movimento del MANTHOC, ci regala molte chiavi di lettura e ci spinge in questi giorni di riflessione a non smettere mai di pensare e capire come tutto ciò possa coesistere nella nostra mente con un bagaglio di cultura e formazione a tratti completamente diversi.
Qui il lavoro è concepito come una forma di strumento pedagogico attraverso cui bambini e adolescenti nel rispetto dei propri diritti e della propria dignità possono crescere imparando non solo a fare, creare o produrre ma crescono acquisendo nuove abilità e competenze, stimolando tutto il processo metacognitivo attraverso il gioco. Nel 1976 nasce il MANTHOC da gruppi di adolescenti che si uniscono sotto forma di movimento riconosciuto a livello nazionale, formando una rete fittissima di diritti, di lotta e di passione, per far riconoscere il proprio ruolo di adolescenti e lavoratori in grado di comprendere la propria condizione sociale e umana e portarla ad un livello più dignitoso che rispettasse i propri bisogni di crescita. Nelle scuole si organizzano piccoli laboratori per poter apprendere i processi di lavorazione e allo stesso tempo produrre prodotti commercializzabili, in grado di iniziare sin da subito un processo di sensibilizzazione non finalizzata strettamente al lavoro in sé ma capace di fornire diverse occasioni per sperimentarsi in nuove forme di creatività. Non mi sarei mai aspettato di arrivare fin qui e riuscire a sconvolgere così profondamente l’immagine che la mente costruisce da sé quando ascolta. Credo sia ancora prematuro riuscire a spiegare la realtà che mi circonda. Sto aspettando di immergermi totalmente nelle vie devastanti tra le case costruite con materiale di fortuna del più grande assembramento umano, a Villa Maria del Triunfo.
Tra queste case diroccate ma coloratissime nasce una scuola, costruita dal basso, profondamente voluta, desiderata e realizzata dalla forza e dal desiderio di cambiare, che alla povera gente del quartiere, non manca mai. È qui che tra qualche istante inizierà la mia nuova avventura.