E’ mattina presto, la citta’ si e’ svegliata sotto una pioggia intensa, le strade piene di mototaxi, mercati gia’ aperti,bambini in uniforme ovunque…e si: e’ iniziata la scuola!!! Puntuali alle 7 e trenta arrivano i bambini un po’ assonnati ma felici…felici di ritrovarsi e pronti per affrontare insieme un nuovo anno scolastico. Ci presentiamo, si presentano i professori e poi pronti per cantare tutti in coro l’inno nazionale del Peru, l’inno della citta’ di Jaen e l’inno dei Nats (l’inno dei bambini e ragazzi lavoratori).
Dopo un breve discorso di benvenuto della direttrice della scuola, Loyola Sampertegui, ecco che sfrecciano verso le aule…e’ ora di iniziare!!! Un bambino suona la campana che segnala l’apertura ufficiale dell’anno scolastico 2013.
Sono circa 60 i bambini che seguiranno le lezioni fino a dicembre, bambini non accettati negli altri istituti perche’ poveri e per questo emarginati sia dai propri coetanei che dallo stato che si rifiuta di offrire gratuitamente istruzione per coloro che non ne hanno la possibilita’. Qui l’istruzione e’ gratuita, non devono pagare nulla per immatricolarsi ma questo non vuol dire che la qualita’ dell’insegnamento sia di basso livello, anzi negli anni passati ci sono stati ragazzi che hanno vinto svariati premi, sorpassando coetanei appartenenti a scuole di prestigio e di alto livello.
Alcuni hanno l’uniforme, altri arrivano vestiti come possono: un po’ sporchi, scarpe rotte, pantaloni grandissimi ma tutti con una forza ed una dignita’ che li render unici. Sono bambini cresciuti troppo in fretta, bambini abituati a vivere nella miseria, bambini molto spesso senza futuro che obbediscono solo alla legge della violenza e della sopraffazione. Sono le vittime di un sistema cinico che riserva loro soltanto soprusi e umiliazioni, privandoli di qualsiasi diritto, persino quello di esistere; bimbi che non hanno diritto all’istruzione né all’assistenza sanitaria o alimentare prevista dallo stato perché non esistono e non rientrano in nessuna statistica.
La maggior parte sono bambini e ragazzi lavoratori che per non pesare sulla gia’ fragile economia familiare ogni giorno (a volte anche di notte) scendono in strada a vendere dolci e pane, a lustrare scarpe, a lavare macchine o vendere oggetti di qualsiasi genere. In Peru il lavoro minorile e’ un fenomeno largamente diffuso che invece di diminuire cresce molto velocemente. Ricordiamoci comunque che sono bambini e che andrebbero protetti e tutelati da ogni tipo di sfruttamento e violenza. La scuola “Alejandro Cussianovich” mira a favorire lo sviluppo delle loro capacita’ e a rafforzare la loro partecipazione attiva come attori sociali e soggetti economici perché i bambini possano partecipare alla trasformazione della loro società con spirito etico e critico e con profondo senso della propria responsabilità sociale. L’obiettivo e’ che ogni bambino e adolescente valorizzi il lavoro minorile….perche’ il lavoro se svolto nelle giuste condizioni senza sottomissione e sfruttamento non e’ dannoso ma al contrario contiene delle potenzialita’ educative e di crescita personale.
Il primo giorno di scuola si e’ gia’ concluso…i bambini escono dalle aule e corrono a casa affamati….ci salutiamo con un “Hasta Mañana” che sa di speranza!!!!