Messico, un paese dove si venera la Vergine di Guadalupe ed allo stesso modo la morte

Fin dall’inizio del mio arrivo in Messico, il primo particolare che ha catturato la mia attenzione sono state le numerosissime rappresentazioni della Vergine che si trovano sparse in qualsiasi parte della città, dalle più tradizionali statue ai graffiti sui muri. Insomma la presenza della Madonna di Guadalupe è costante, in qualsiasi posto si vada, in un ristorante, sull’autobus, lei viene ricordata.

 

Virgen de Guadalupe "wikipedia"

Virgen de Guadalupe “Wikipedia”

 

 

 

 

 

 

Virgen de GuadalupeGraffito

Virgen de Guadalupe
Graffito

 

 

 

Secondo il racconto tradizionale, Maria sarebbe apparsa ad un azteco di nome Juan Diego convertito al cristianesimo, sulla collina del Tepevac della zona nord di Città del Messico. La sua rappresentazione risulta a mio avviso interessante,  perchè la sua figura ha caratteristiche che rimandano alla religione azteca. I suoi lineamenti appartengono ad una meticcia, il mantello e la luna sono simboli frequenti delle divinità  femminili.

Importante risulta il luogo dell’apparizione, ovvero la collina del Tepevac, sulla quale anticamente sorgeva un tempio dedicato ad una dea locale.    Parallelamente a la Virgen de Guadalupe, esiste un’altra figura significativa la Santa Muerte, impersonata da uno scheletro spettrale. La sua origine ha radici lontane, non esistono fonti storiche che possano definire con esattezza l’origine del suo culto, ma appare chiaro che vi siano influenze dell’inquisizione spagnola e della stregoneria sudafricana. La sua rappresentazione iconografia ha sembianze e “vestuario” femminili e, in tempi più recenti, rievoca quella della Madonna di Guadalupe.

Santa Muerte www.sanlamuerte.net

Santa Muerte
“www.sanlamuerte.net”

Santa Muerte wikipedia

Tre statue della Santa Muerte
“Wikipedia”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La Santa Morte è la protettrice dei deboli, sfruttati, e degli uomini dediti al pericolo. Il suo mantello viene rappresentato con diversi colori, ai quali corrispondono differenti aree di protezione. Il rosso protegge dai dolori del cuore, il bianco rappresenta una purificazione spirituale, il nero si venera ogni volta che si è possibili vittime o artefici di un atto di violenza, il giallo tutela i commercianti, il verde (il più importante) salvaguarda i carcerati e i tossicodipendenti.
Appare chiaro che la morte riveste un ruolo importante nella cultura messicana, le sue raffigurazioni sono presenti anche nell’ambito artistico.  Come non citare uno degli artisti più popolari della città di Aguascalientes e di tutto il Messico, José Guadalupe Posada, che fortunatamente ho potuto ammirare in un museo dedicatogli. La sua creazione più famosa è la Catrina, denominata anche “Calavera Garbancera”. Garbancera è il termine che anticamente si utilizzava per indicare le persone di origine indigena che vendevano ceci e rinnegavano la propria cultura.

 

"Wikipedia"

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Posada con questa figura rivolge una critica alla società messicana del suo tempo, la quale assume usi e costumi europei che in realtà non gli appartengono. La Catrina è uno dei simboli del folclore messicano. In lei è personificata la morte. Durante i festeggiamenti del giorno dei morti la gente si dedica a passare la giornata con i propri cari defunti, organizzando una vera e propria festa in suo onore, con musica, balli e tequila. Rientra nella tradizione messicana preparare un banchetto con le pietanze favorite del defunto e trascorrere con tutta la famiglia la giornata al cimitero. A differenza dalla nostra cultura, qui il giorno dei morti non viene vissuto con tristezza, ma al contrario in allegria. La gente ricordando i propri cari mantiene vive le proprie tradizioni e radici culturali. Già nella cultura azteca la morte simboleggiava la rinascita e si considerava imprescindibile per mantenere un ordine cosmico. Mi dispiace non poter assistere personalmente a questo evento, che deve risultare sicuramente di grande impatto.

 

 

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Informazioni su Chiara Signorelli

Nata a Catania, Sicilia il 09/03/1985. Laurea quinquennale in Belle Arti presso l'Università Politecnica di Valencia. Laurea triennale in Pittura presso la Facoltà di Belle Arti di Catania. Ho realizzato due corsi, uno come operatrice per l'infanzia e l'altro di volontariato e cooperazione internazionale. Ho esperienza nel campo educativo e buone capacità organizzative acquisite mediante la gestione di laboratori artistici. Mi piace viaggiare e conoscere nuove culture.

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